Cappelle della navata sinistra

La chiesa delle antiche corporazioni di Trastevere: Santa Maria dell’Orto a Roma

La volta della navata centrale
La volta della navata centrale

Si trova nella zona di Trastevere una delle chiese più belle e sconosciute che abbia mai visto: è Santa Maria dell’Orto a Roma, che deve il suo nome a una icona miracolosa dipinta sul muro di un orto intorno al 1488. La storia racconta che un ortolano gravemente infermo si raccomandò alla Vergine e ottenne il miracolo della guarigione: a seguito a questo evento crebbe la devozione popolare e nel 1495 fu eretta una prima cappella per accogliere e venerare la santa immagine. Accanto alla cappella i fedeli costruirono un ospedale a loro riservato, struttura che rimase in attività fino alla fine del Settecento.
Intorno al 1513 iniziarono i lavori per la realizzazione della chiesa, che venne conclusa intorno al 1566-1567, con impianto a croce latina e la facciata ad opera del Vignola e di Francesco da Volterra.

Membri della Confraternita di Santa Maria dell'Orto
Membri della Confraternita

Il gruppo dei devoti si costituì in Confraternita nel 1492 per decreto di papa Alessandro VI, ottenendo nel corso dei secoli indulgenze e privilegi spirituali che ne aumentarono il prestigio. Divenne una delle più ricche Confraternite di Roma, tanto da gestire il proprio ospedale e poter finanziare numerose opere caritatevoli. In occasione del Giubileo del 1825 ottenne il titolo di Venerabile. La Confraternita è tutt’oggi in attività ed è formata da laici, anche se il suo funzionamento è disciplinato dal Codice di Diritto Canonico.

La volta della navata sinistra
La volta della navata sinistra

Passeggiando all’interno della chiesa e ammirandone le decorazioni si possono notare i numerosi cartigli che fanno riferimento alle Università (intese quali associazioni di mestiere) che contribuirono ad arricchirne il patrimonio artistico: nella chiesa infatti avevano sede una ventina di queste corporazioni appartenenti ai settori dell’artigianato e del commercio, e fra di esse sei erano le più importanti: i Pizzicaroli, gli Ortolani, i Molinari, i Vermicellari (fabbricanti di pasta), i Sensali di Ripa e Ripetta (ovvero i mediatori commerciali che svolgevano la loro attività nei due porti sul Tevere), i Fruttaroli (uniti ai Limonari).

Lapide riferita ai "pizzicaroli"
Lapide riferita ai “pizzicaroli”

Chi apparteneva a queste Università trovava nella propria associazione un riferimento per la disciplina amministrativa di categoria, mentre nella Confraternita esprimeva la propria devozione religiosa. Le Università vennero sciolte ai primi dell’Ottocento da papa Pio VII, e di conseguenza anche i membri della Confraternita cambiarono, variando l’estrazione sociale di appartenenza.

Lungo le navate laterali si susseguono le cappelle, ciascuna appartenente a una specifica associazione di categoria e a gara con le altre per la ricchezza e bellezza delle decorazioni: oltre alle corporazioni già citate, si ammirano la cappella dei Padroni, Affittuari e Mezzaroli di vigne, quella dei Pollaroli, quella degli Scarpinelli.

La navata centrale e l'altare
La navata centrale e l’altare

L’icona miracolosa della Madonna è custodita sopra l’altare maggiore mentre sul pavimento sotto la volta centrale del transetto vi è una lapide marmorea che indica il luogo in cui si trovava l’immagine al momento del suo primo miracolo, affrescata sopra il muro dell’orto. Nella parete absidale di sinistra la scena della Presentazione al Tempio e dell’Annuncio a San Giuseppe si svolge ai piedi di una scalinata che conduce a un edificio di scorcio, rappresentante proprio la chiesa di Santa Maria dell’Orto.

Santa Maria dell'Orto, stucco del transetto
Stucco del transetto, sopra l’ingresso della sacrestia

Una curiosità riguarda gli stucchi che ornano le volte, che secondo una leggenda conservano, mescolato, il primo oro proveniente dalle Americhe appena scoperte da Cristoforo Colombo: una leggenda affascinante ma priva di fondamento, che contende il prezioso metallo a quella – parimenti non confermata – che lo vuole impiegato nella copertura a cassettoni della chiesa di Santa Maria Maggiore. Merita infine un’attenzione particolare lo splendido pavimento a motivi geometrici in marmi bianchi e grigi, realizzato su disegno di Gabriele Valvassori tra il 1747 e il 1756.

La "Macchina delle quarantore"
La “Macchina delle quarantore”

Tra le principali ricorrenze e celebrazioni una di particolare fascino è la messa “In coena Domini” del Giovedì Santo, quando viene allestita la scenografica e barocca “Macchina delle Quarant’Ore“. Si tratta di una singolare struttura composta da 213 candele risalente al 1848, ultima testimonianza di una consuetudine antica: nel XVI secolo venivano realizzati simili apparati per commemorare le quaranta ore durante le quali Gesù giacque nel sepolcro, fra la sua morte e Resurrezione. A Santa Maria dell’Orto durante la messa dell’Ultima cena tutte le candele vengono accese contemporaneamente e rimangono accese fino alla mezzanotte.

Informazioni utili per la visita: la chiesa è visitabile tutti i giorni feriali dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito della Confraternita, www.santamariadellorto.it

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