Alcuni ritratti di Costantin Brancusi. Da sinistra: M.lle Pogany (1912-1913), M.lle Pogany I (1913), M.lle Pogany II (1920), M.lle Pogany III (1933)

La mostra “Brancusi” al Centre Pompidou a Parigi

Costantin Brancusi, vista di cinque Oiseaux dans l'espace
Costantin Brancusi, vista di cinque Oiseaux dans l’espace

Al Centre Pompidou a Parigi fino al 1° luglio si può visitare la mostra “Brancusi”, straordinaria retrospettiva dedicata all’artista di origini rumene Costantin Brancusi (1876-1957), considerato l’inventore della scultura moderna.

Quattrocento opere, di cui più centoventi sculture – insieme a fotografie, disegni, film realizzati dallo stesso Brancusi e a un ricchissimo archivio documentario di lettere, articoli, libri, conservato scrupolosamente dall’artista – sono raccolte attorno alla fedele ricostituzione di una parte dell’atelier, donato da Brancusi allo Stato francese nel 1957.

Costantin Brancusi, Le Baiser (1907)
Costantin Brancusi, Le Baiser (1907)

Nato nel 1876 in un villaggio ai piedi dei Carpazi, lo scultore frequentò la scuola di arti e mestieri di Craiova e la scuola di belle arti di Bucarest. Arrivato a Parigi all’età di 28 anni, nel 1907 fu per un breve periodo assistente di Auguste Rodin, fino alla separazione dal maestro nella ricerca di una dimensione artistica personale e di un rapporto con la materia del tutto originale, in un processo di semplificazione delle forme e di espressione dell’“essenza delle cose”.

Nella Ville Lumière Brancusi frequentò gli ambienti dei bohémiens di Montparnasse divenendo amico, fra gli altri, di Marcel Duchamp, Fernand Léger, Man Ray, Amedeo Modigliani, Blaise Cendrars, James Joyce.

La fedele ricostituzione di una parte dell'atelier di Costantin Brancusi
La fedele ricostituzione di una parte dell’atelier di Costantin Brancusi

Il suo percorso fu ricco di partecipazioni a eventi, esposizioni, dibattiti in Francia e all’estero: fra di essi si ricorda la presenza al Salon des Indépendents del 1920, quando l’aspetto equivoco dell’opera “Princesse X” – frutto della riflessione sul tema dell’androgino – suscitò grande scandalo.

Il suo atelier – dal 1916 nel 15° Arrondissement di Parigi, Impasse Ronsin – fu luogo di vita, ritrovo, feste e musica per ammiratori e visitatori, galleria delle opere e al contempo opera d’arte in sé.

La mostra al Centre Pompidou è articolata in dodici capitoli, che permettono di scoprire le origini biografiche e culturali, la storia personale, la formazione artistica e la costituzione dell’immaginario e dell’universo poetico di Brancusi, attorno ad alcuni grandi temi, che egli non cessò mai di studiare ed approfondire.

Alcune sculture di Costantin Brancusi. Da destra: Le Commencement du monde (1924), Le Commencement du monde (intorno al 1920), Sculpture pour aveugles (1920-1921), Sculpture pour aveugle (1925)
Alcune sculture di Costantin Brancusi. Da destra: Le Commencement du monde (1924), Le Commencement du monde (intorno al 1920), Sculpture pour aveugles (1920-1921), Sculpture pour aveugle (1925)

Si ammirano le opere realizzate durante la relazione artistica con Rodin; gli oggetti di arredo in legno ideati nel segno tradizione artigianale della sua regione natale e le sculture lignee influenzate dal fascino per la statuaria africana; le opere plastiche che rievocano lo studio delle forme aerodinamiche ammirate nel “Salon de la locomotion aérienne” al Grand Palais; l’opera “Princesse X” e le altre afferenti all’ambito tematico dell’androgino; i ritratti per i quali egli fu celebre, caratterizzati dai volti stilizzati, ovali e lisci; le opere raffiguranti il motivo dell’uccello, realizzato in oltre trenta varianti in marmo, bronzo e gesso; quelle la cui superficie lucida e riflettente è posta a contrasto su piedistalli in materiali ruvidi, scolpiti in modo grossolano, essi stessi opere d’arte. Infine, le figure di animali, sui quali Brancusi si soffermò in particolare fra il 1930 e il 1940, come sperimentazione di forme orizzontali ed oblique e riflessione sull’opera scultorea quale sintesi del movimento e dello slancio vitale.

Alcuni ritratti di Costantin Brancusi. Da sinistra: M.lle Pogany (1912-1913), M.lle Pogany I (1913), M.lle Pogany II (1920), M.lle Pogany III (1933)
Alcuni ritratti di Costantin Brancusi. Da sinistra: M.lle Pogany (1912-1913), M.lle Pogany I (1913), M.lle Pogany II (1920), M.lle Pogany III (1933)

Il percorso espositivo si conclude con il motivo della colonna, che lo condusse nel 1937-1938 a realizzare il progetto monumentale di “Colonne sans fin” nel paese natale di Târgu Jiu, omaggio agli eroi della Prima Guerra Mondiale.

La mostra è inoltre arricchita dalle fotografie e dai film girati dallo stesso Brancusi: rappresentano un contributo essenziale per comprendere la genesi delle opere e per documentare il fascino esercitato sull’artista dalla luce e dai riflessi, catturati grazie all’utilizzo del mezzo fotografico per il quale l’amico Man Ray fu prodigo di consigli.

Questa vertiginosa retrospettiva – visitabile fino al 1° luglio – è stata resa possibile grazie ai prestiti dalle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, fra cui la Tate Modern, il MoMa e il Salomon R. Guggenheim Museum, il Philadelphia Museum of Art, il Dallas Museum of Art, il Museo Nazionale d’arte della Romania, il Museo d’arte di Craiova.

Informazioni utili: per visitare la mostra “Brancusi” suggerisco di acquistare il biglietto on line sul sito del Centre Pompidou (www.centrepompidou.fr). Il biglietto permette anche di visitare la collezione permanente del museo.

Brancusi
Centre Pompidou, Parigi
27 marzo – 1° luglio 2024
Galleria 1, Livello 6

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